domenica 11 settembre 2016

Islanda in toto (mappa e impressioni)

Ecco l'itinerario completo del viaggio con luoghi visitati, alloggi e ristoranti provati. Ci sono un paio di errori tra Borgarnes e Reykjavik, in quanto non mi fa modificare l'itinerario in macchina.




Impressioni finali
A papà Elia è piaciuto il geyser Stokkur

A mamma Eleonora è piaciuta la laguna di ghiaccio Jokulsarlon

A Serena sono piaciute la corsa e le piscine

A Jacopo sono piaciute la corsa e le piscine
Non gli sono piaciute le camminate.

A Lorenzo sono piaciute le piscine
Non gli è piaciuto il clima

giovedì 8 settembre 2016

Ultima tappa islandese: weekend a Reykjavik e maratona!

Periodo
18-22 agosto 2016

La cattedrale di Reykjavik, costruita sul modello delle rocce basaltiche della cascata Svartifoss

Città visitate
Reykjavik

Luoghi visitati
Isola di Videy, Fit&Run Expo, Hallgrímskirkja, quartiere del vecchio porto, Laugardalslaug, parchi Klambratun e Hljómskálagarður

Ristoranti
Videyjarstofa a Videy, The Coocoo's nest e The Laundromat cafè a Reykjavik

L'esterno di The Coocoo's nest e i giochi per i bimbi.

Eventi

Shopping
Svariate spese di fregnacce nei vari negozietti di souvenir del centro città

Alloggi
Stanza da Linda in Skeggjagata, Reykjavik

Partendo da Videy per ritornare a Reykjavik

Itinerario
18/08 Partiamo da Borgarnes e decidiamo di percorrere la statale 47 che costeggia tutto Hvalfjordur, invece di tagliare per il ponte sotto l'acqua, che è pure a pagamento. Appena arrivati a Reykjavik ci dirigiamo verso la zona del porto dove partono i traghetti per l'isola di Videy, proprio di fronte alla capitale islandese. Lì passeggiamo lungo il sentiero più lungo, fino all'ormai estinto paesino che una volta vi si trovava, al ritorno i bimbi si fermano nel parco giochi proprio dietro al ristorante mentre noi ordiniamo qualcosa da mangiare.
Rientriamo con il ferry dopo pranzo, scarichiamo tutte nostre cose alla casa che ci ospiterà tre giorni, andiamo a recuperare il dossard per la semi maratona del papà e le magliette per la kid's marathon dei bimbi, infine andiamo a lasciare la nostra fedele compagna auto all'ufficio noleggio; da questo momento siamo appiedati!
Passiamo il pomeriggio nel centro città: gironzoliamo per conoscere un po' il centro, visitiamo la chiesa dove un organista sta facendo delle prove (sabato e domenica erano previsti dei concerti), mangiamo un waffle da uno dei tanti food truck che si trovano in città, iniziamo a dare un'occhiata ai prezzi e alla varietà dei souvenir nei tanti negozietti, infine rientrando ci fermiamo a fare la spesa per la cena della sera nel nostro fedele supermercato Bonus.

Giocando tra le rovine del vecchio villaggio a Videy.

19/09 Dopo aver fatto colazione nella piccola cucina in comune (piccola si intende giusta per due persone!) siamo andati a piedi fino al porto vecchio passando nuovamente per Hallgrímskirkja, dove c'erano ancora le prove del concerto per organisti. Al porto vecchio cerchiamo un negozietto di gastronomia locale, che però scopriamo avere poco di locale, poi vista l'ora ci fermiamo in un ristorantino piccolo, ma particolare per pranzare The Coocoo's nest.
Finito il pranzo prendiamo la direzione del grande parco intorno al lago che caratterizza il centro di Reykjavik per dare un po' di sfogo ai bimbi; sulla strada troviamo la Dómkirkja Krists konungs, ossia la cattedrale del Cristo Re, una chiesa cristiana che visitiamo velocemente.
Il parco Hljómskálagarður e il lago Reykjavikurtjorn sono piuttosto grandi e la giornata soleggiata ce li fa apprezzare ancora di più. Il parchetto per i bimbi si trova lontano dal lago, verso la statale che taglia il parco, non moltissimi giochi, ma ottimo per i nostri nanetti.
Dopo il momento gioco, tocca al momento fregnacce, souvenirs e shopping vario nelle vie centrali, con tanto di stop succhino. Prima di rientrare andiamo alla ricerca di un supermercato Bonus un po' più grande che si trova dietro casa nostra e facciamo la spesa per la sera; vicino c'è anche un altro parco, Klambratun, dove ovviamente c'è un'area giochi che non ci perdiamo.
Dopo aver camminato tutto il giorno, cena veloce, doccia e nanna senza nessun problema!

Questo cartello ci è rimasto talmente impresso che il giorno dopo verremo a mangiare proprio qua, al Laundromat Café!

20/09 Oggi è il grande giorno: la mattina papà correrà la semi maratona, nel pomeriggio toccherà ai nani!
La mattina papà parte presto, mentre mamma e i nanetti fanno colazione con calma. Mamma e nanetti si muovono in tempo per arrivare vicino al mare dove passano i corridori e dopo scarsi venti minuti vedono arrivare papà! Mentre lui continua la corsa, mamma e nanetti si spostano vicino all'arrivo in una curva dove potranno fare un bel po' di tifo e dove Jacopo vuole raggiungere papà e correre con lui!! Mamma riesce a fermarlo e tutti insieme vanno dopo l'arrivo per festeggiare la corsa!
Visto che la corsa dei bambini è nel primo pomeriggio, cerchiamo un posto dove mangiare ed è perfetto The Laundromat café è perfetto con un'area giochi intera davvero molto molto bella.
La corsa dei bimbi è vicino al lago e quando arriviamo ci sono così tanti bambini che sia Serena che Jacopo decidono di correre insieme a papà, non da soli, spaventati dalla folla. Il pinguino e il pagliaccio che fanno fare riscaldamento prima della partenza però li distrae e quando è il turno nostro (le partenze venivano scaglionate) sono carichi e Jacopo parte come un razzo. Papà segue Jacopo, mamma con Lorenzo sul passeggino segue invece Serena e dopo 550 metri arriviamo tutti all'arrivo, felici come non mai.

Pronti...partenza...VIA!!!!!

Nel grande prato verde intorno al lago sono stati sistemati molti castelli gonfiabili, quindi passiamo lì un po' di tempo, ma poi decidiamo di rientrare per poter andare l'ultima volta in piscina. Sulla strada per la piscina ci sono moltissimi privati che fanno pancakes o waffles gratis, ma papà ci fa fermare solo nel primo.
La piscina in centro città è chiusa presumibilmente per lavori, quindi ci organizziamo con gli autobus per andare a Laugardalslaug, la più grande piscina di tutta l'Islanda, che è un po' più decentrata, ma all'interno è davvero enorme.
I bimbi tengono botta quindi andiamo, sempre in autobus (essendo la giornata della cultura sono gratis), vicino al vecchio porto, ma sembra impossibile trovare un ristorante che non sia stracolmo e alla fine ci troviamo a mangiare fish&chips, panino con l'humar e waffles nei food truck in centro. Per i fuochi d'artificio però decidiamo che è troppo quindi rientriamo e andiamo tutti a dormire, stanchi, ma felici.

21/09 E' il giorno della partenza! Facciamo colazione, prepariamo tutti i bagagli e per le 10 siamo in strada per prendere l'autobus che ci porterà alla stazione delle corriere. Da lì una corriera della Flybus ci porterà in aeroporto di Keflavik dove saluteremo l'Islanda e rientreremo a Nizza.

Panoramica del lago Reykjavikurtjorn con la città come sfondo.
Impressioni
I GIORNO
A papà Elia è piaciuto: l'escursione a Videy, ma non il pranzo (quantità misera e prezzo elevato), andare a prendere tutti insieme il numero e le magliette dei bimbi per la maratona e mangiare il waffle del furgoncino.

A mamma Eleonora è piaciuto: il waffle del food truck, il centro di Reykjavik per la sua vivacità (da brava capitale del nord Europa), il vecchio villaggio di Videy per le dettagliate spiegazioni, andare a prendere il numero e le magliette della maratona, la chiesa per l'architettura esterna e l'organista che suonava.
Non le è piaciuto il pranzo a Videy, il cibo era poco, nemmeno chissà che e pure caro!

A Serena è piaciuto: la barca per Videy, la camminata sull'isola e quella in centro città, la bicicletta blu che segnava l'inizio della zona pedonale a Reykjavik centro e le bimbe sulla sedia a rotelle che hanno preso la maglietta per la maratona.

A Jacopo è piaciuto: le bimbe sulla sedia a rotelle che facevano la corsa, il waffle del furgoncino, vedere fare ginnastica al Fit&Run Expo e andare a prendere le magliette per la corsa.

A Lorenzo è piaciuto: la camminata a Videy e la pasta fatta a cena.

Il mitico furgoncino dei waffles!

II GIORNO
A papà Elia è piaciuto: il pranzo, sia per il posto che per il cibo, e il bel tempo.
Non gli è piaciuto: Burid, il negozio gastronomico che aveva poca roba locale, e i souvenirs perché sono cari.

A mamma Eleonora è piaciuto: il pranzo al Coocoo's nest (cibo buono, locale carino con giochini per bimbi) e passeggiare nei parchi con il sole. Belli i souvenirs, molto vari, ma cari.
Non le è piaciuto il vecchio porto, non c'era molto da vedere ed urbanisticamente era abbastanza incasinato.

A Serena è piaciuto: che non è piovuto, camminare per la città, giocare con gli orsi di peluche fuori dai negozi di souvenir e la medusa che si muoveva nelle acque del porto.

A Jacopo è piaciuto: i parchi giochi (ben due!), la ruspa che scavava in centro, il bel tempo e bere il succhino.
Non gli è piaciuto il vecchio porto.

A Lorenzo è piaciuto: la camminata in giro per Reykjavik, ma non i calzini che perdeva costantemente.

Le piccole chicche artistiche che solo una capitale del nord Europa può regalare.

III GIORNO
A papà Elia è piaciuto: la corsa per il tempo fatto e per averla fatta con i bambini, il Laundromat Café, la cena food truck e la serata in generale, passata in giro per la città con tanta gente e tanti eventi.

A mamma Eleonora è piaciuto: guardare la corsa di papà e correre con Jacopo e Serena, i pancakes gratis per strada, il pranzo al Laundromat café sia per il posto che per il cibo.
La piscina molto grande, ma tanta, troppa gente e quindi per questo probabilmente un po' sporca.
Non le è piaciuto avere poco tempo, perché c'erano molte cose da fare e da vedere.

A Serena è piaciuto: la corsa, la piscina, i gonfiabili, il pinguino che parlava e che c'era tanta gente.

A Jacopo è piaciuto: la corsa, la piscina, il parco con tanti bimbi e tanti giochi, il fish&chips, il pinguino che parlava e il pagliaccio che faceva i gesti, e i pancakes per strada.

A Lorenzo è piaciuto: la corsa con Jacopo e Serena e la piscina.

Aspettando papà...

Islanda tredicesima tappa

Periodo
17 agosto 2016

Città visitate
Borgarnes

Luoghi visitati
Settlement Center e piscina municipale a Borgarnes

La riva del mare nei pressi del ristorante guesthouse Englendingavík

Ristoranti
Englendingavík a Borgarnes

Alloggi
Borgarnes HI Hostel a Borgarnes

Itinerario
Dopo colazione e ancora con maltempo (gita a Flatey completamente saltata) decidiamo di partire direttamente verso Borgarnes, l'ultima tappa prima del weekend a Reykjavik.
Quando arriviamo proviamo a fare subito il check-in all'ostello, ma invano, allora ripieghiamo sulla piscina comunale, dove passiamo tutta la mattina tra scivoli, idromassaggio e hot spot; subito dopo facciamo la spesa per il pranzo che consumeremo in una zona di alberi e prato vicino alla piscina.
Nel pomeriggio, durante il periodo della siesta, decidiamo di fare un giro fino all'area geotermica di Reykholt dove stanno costruendo delle terme utilizzando le sorgenti calde di Deildartunguhver per poi tornare in paese e vedere il Settlement Center, ovvero il museo sull'insediamento Vichingo in Islanda. Il museo è super pubblicizzato e ha ottime recensione dappertutto, ma è molto difficile da fare con tre bambini sotto i 5 anni, solo i due più grandi hanno apprezzato la prima parte, la seconda invece è stata noiosa un po' per tutti.
Dopo il museo andiamo in ostello, ci laviamo e prepariamo la stanza, in modo tale che dopo la cena possiamo andare direttamente a nanna. Avevamo previsto la cena all'hotel Bru, famoso per il suo buffet serale a base di pesce, ma scopriamo che ormai ha chiuso da nemmeno un anno, quindi alla fine ci ritroviamo Englendingavík, un ristorante guesthouse in riva al mare.
Poche foto oggi.

Il ponte per raggiungere Borgarnes che taglia Borgarfjordur

Impressioni
A papà Elia è piaciuto: il ristorante non tanto per il cibo in sé, che comunque era buono, ma non eccezionale, quanto per la bellissima location.
Non gli è piaciuto l'ostello perché era un vero e proprio ostello, senza nessuno charme.

A mamma Eleonora è piaciuto il Settlement Center, anche se assolutamente non per bambini piccoli, la piscina per gli scivoli, il picnic al parco e la vista del ristorante.
Non le è piaciuto l'ostello perché mal tenuto e piuttosto anonimo.


A Serena è piaciuto: il museo che aveva le audio guide in italiano, la piscina per l'idromassaggio e gli scivoli, la cena al ristorante in particolare il gelato, e infine che è quasi finita la vacanza perché è contenta di tornare a Tolone.
Non le è piaciuto stare in macchina perché era scomoda.

A Jacopo.è piaciuto: la piscina, andare a fare la spesa perché c'erano i giochini fuori dal supermercato, e che è quasi finita la giornata.
Non gli è piaciuta tanto la cena al ristorante e che non ha mangiato il dessert.

A Lorenzo è piaciuto: la pizza a pranzo e la piscina, compreso lo scivolo giallo.
Non gli è piaciuto molto il Settlement Center, troppo buio.

La terrazza del ristorante guesthouse Englendingavík

mercoledì 7 settembre 2016

Islanda dodicesima tappa

Periodo
16 agosto 2016

Città visitate
Stykkisholmur


Panoramica di Stykkisholmur dalla collina dove si trova la Biblioteca dell'acqua

Luoghi visitati
Snæfellsjökull National Park, Library of water a Stykkisholmur, Bjarnarhofn shark museum a Bjarnarhöfn, Olkelda farm a Stadarstadur

Ristoranti
Guesthouse Snjofell ad Arnarstapi

Alloggi
Grundarfjordur HI hostel a Grundarfjordur

Anche in Islanda ci sono spiagge dorate come ai caraibi...

Itinerario
Ci svegliamo la mattina sperando in un miglioramento del tempo in modo da poter prendere il traghetto per l'isola Flatey, ma purtroppo il tempo rimane brutto quindi decidiamo di andare a vedere il parco nazionale del ghiacciaio che si trova nella punta della penisola.
Dopo aver passato un paio di paesini entriamo nel parco e per prima cosa ci fermiamo ad ammirare Skardsvik, una spiaggia dorata come quelle dei Caraibi, solo attorniata da alte falesie laviche e vegetazione bassa tipica islandese. Il clima poi ci fa tutto fuorché pensare di essere ai Caraibi...
Lo stop successivo è il cratere Saxholl che percorriamo a turni visto che Lorenzo se la dorme alla grossissima. Per raggiungere la cima ci sono 387 scalini da fare, il vento poi è davvero forte e una volta in cima abbiamo avuto giusto il tempo di fare un paio di foto e poi siamo subito ridiscesi.
Purtroppo il tempo ci fa saltare anche la camminata tra Arnarstapi ed Hellnar, ci limitiamo solo a pranzare nel primo paese e a fare un paio di foto al monumento a Jules Verne che si trova proprio alla fine del sentiero.

L'entrata nel porto di Stykkishlomur vista dalle vetrate della Biblioteca dell'acqua
Durante il periodo siesta post pranzo facciamo prima una sosta alla fattoria Olkelda, dove c'è una sorgente di acqua fortemente mineralizzata tanto da far diventare tutto il terreno circostante rosso di ferro, poi raggiungiamo Stykkisholmur; da dove partono i traghetti per l'isola Flatey e Brjanslaekur, la cittadina è piccola e si gira in poco tempo. Da vedere è sicuramente la Biblioteca dell'acqua che si trova in cima a una collina che domina la cittadina e il fiordo Breiðafjordur (il biglietto però si compra al museo del Vulcano che si trova dietro al porto); la sua particolarità sono le 24 colonne di acqua che rappresentano i ghiacciai islandesi, ogni colonna è riempita dall'acqua proveniente da un singolo ghiacciaio. L'effetto è davvero particolare, aumentato dalla luce del sole, che finalmente è uscito ed entra dalle grandi vetrate, e ci ha fatto rimanere lì a giocare tra le colonne per una buona mezz'ora.
Facciamo una merenda al volo sul porto con un fish&chips e poi torniamo verso casa, facendo però tappa a Bjarnarhöfn, dove una fattoria che produce il famoso hakarl, lo squalo putrefatto, ha creato un piccolo museo dove viene spiegata la storia e il processo produttivo di questa insolita ricetta; alla fine c'è anche una piccola degustazione, noi arriviamo preparati, avendolo già assaggiato in precedenza a Siglufjordur, ma non i bimbi che vogliono provare.
Dopo aver fatto un giro veloce anche all'esterno per vedere lo squalo appeso a seccare, ritorniamo verso casa, facciamo una piccola spesa e poi ci prepariamo una cena veloce prima di andare a nanna, sperando nel bel tempo la mattina successiva per la gita a Flatey.

Il cratere Saxholl, bello quanto fotogenico!

Impressioni
A papà Elia è piaciuto: la sorgente di acqua rossa perché è una cosa insolita, il museo dello squalo ben spiegato e Stykkisholmur, che è un bel paesino marittimo.

A mamma Eleonora è piaciuto: il cratere Saxholl, anche se c'era un vento fortissimo, con i 387 scalini per salire in cima, e la Biblioteca dell'acqua a Stykkisholmur, davvero suggestiva e in un'ottima posizione.
Non le è piaciuto: il museo dello squalo, un po' troppo caro per quello che offre da vedere (tanti animali imbalsamati, una barca e qualche attrezzo di pesca), lo squalo che sebbene più delicato rispetto a quello assaggiato al Kaffi Krokur, fa veramente schifo (ma veramente!!!), il clima che continua a non darci tregua e l'acqua di Olkelda, era talmente tanto ferrosa che mi ha dato fastidio ai denti come se mettessi in bocca un pezzo di alluminio!

La sorgente di acqua alla fattoria Olkelda

A Serena è piaciuto: il museo dello squalo putrefatto, ma non il sapore dello squalo, la strada colorata dopo Rif e l'acqua di Olkelda.

A Jacopo è piaciuta la biblioteca, ma né lo squalo putrefatto, né l'aqua di Olkelda.

A Lorenzo è piaciuto: Stykkisholmur, in particolare la Biblioteca dell'acqua, ma non il fish&chips a merenda.

Giocare alla Biblioteca dell'acqua...

Islanda undicesima tappa

Periodo
15 agosto 2016

Grundarfjordur che ci accoglie con questo meraviglioso arcobaleno

Città visitate
Grundarfjordur

Luoghi visitati
Eiriksstadir a Budardalur, Erpasstadir farm a Budardalur e Lýsuhólslaug a Ólafsvík

Alloggi
Grundarfjordur HI hostel a Grundarfjordur

Sterrato è la parola del giorno...da qualche giorno a questa parte!

Itinerario
Dopo la colazione nel nostro cottage (e corsetta con tanto di doccia in hot spot per il papà) lasciamo non con qualche rimpianto questo bell'alloggio. Il tempo è ancora incerto e si alternano senza sosta pioggia e nuvole.
La nostra meta è la penisola Snæfellsnes sotto i fiordi occidentali e sappiamo che ci toccano, ancora, svariati km di sterrato. Prima però dobbiamo trovare la casa del primo islandese che colonizzò la Groenlandia, molto tempo prima che Colombo scoprisse l'America. Questo ennesima casa di torba fatta a museo di per sé non direbbe molto e il prezzo è anche piuttosto altino, la cosa che però rende questa visita interessante è la dettagliata spiegazione con tanto di indumenti dell'epoca di come vivevano, com'era costruita la casa e della storia di Eirik e suo figlio.
Siccome la fattoria dove vogliamo andare apre solo all'una, andiamo nel centro del paese (Budardalur) per pulire un po' la macchina dal fango accumulato nei vari sterrati. Come in quasi tutte le pompe di benzina c'è un piccolo supermercato e un grill, così compriamo qualcosa da mangiare al volo sulle panchine esterne in modo tale che riusciamo ad arrivare alla fattoria per l'apertura e per un buon gelato post pranzo. La fattoria sarebbe molto bella, ci sono animali, dei giochi a disposizione e alcune attività a pagamento per bambini, ma il tempo proprio non permette così dopo il gelato e aver visto mungere le mucche ci rimettiamo in macchina in tempo per la siesta pomeridiana dei bimbi.
Nel pomeriggio, visto anche il tempo, decidiamo di andare in una piscina piuttosto particolare: Lýsuhólslaug che è tutta verde a causa di un'alga che prolifera e che ha un potente effetto setificante sulla pelle.
Dopo la piscina ci dirigiamo verso l'ostello a Grundarfjordur e poco prima di entrare nel paese vediamo svariati arcobaleni, che ci accompagneranno per i due giorni in cui gireremo la penisola.
Dopo la spesa per la cena che faremo in ostello, rientriamo per sistemarci, cucinare e poi andare a dormire.

La casa di Eirik, dove al suo interno scopriremo un sacco di cose nuove sulla vita dei Vichinghi.

Impressioni
A papà Elia è piaciuto: la spiegazione di Eiriksstadir e la fattoria di Erpasstadir che sembra un piccolo Vannullo, una fattoria di mucche di bufala che si trova a Capaccio.
Non gli è piaciuto: la piscina perché abbiamo pagato per fare il bagno nelle alghe, e l'ostello perché non c'è il letto matrimoniale nella stanza da quattro, ma solo due letti a castello.

A mamma Eleonora è piaciuto:  la spiegazione di Eiriksstadir, la fattoria di Erpasstadir soprattutto per i bambini, mentre il gelato non era granché, e lavare la macchina, comodo e gratis, meglio di così! 
Non le è piaciuto invece l'ostello solo con letti a castello.

A Serena è piaciuto: il tubo rosso nella piscina, andare a fare la spesa con il carrellino per i piccoli, andare all'ostello, la spiegazione di Eiriksstadir, lavare la macchina, il gelato, le mucche che venivano muntu e il maialino a Erpasstadir.
Non le è piaciuto: la piscina perché c'erano troppe alghe e ha avuto un po' paura del maialino che era libero a Erpasstadir.

A Jacopo.è piaciuto: la piscina

A Lorenzo è piaciuto: la piscina e il gelato.

Sterrato, ma anche panorami incredibili e natura, natura, natura.

lunedì 5 settembre 2016

Islanda decima tappa

Periodo
14 agosto 2016

La vista mattutina su Hrutafhiordur dall'entrata del nostro cottage

Luoghi visitati
Víðimýrarkirkja a Skagafjordur, Glaumbaer a Varmahlid e penisola di Vatnsnes

Ristoranti
Kaffi Krokur a Sauðárkrókur

Alloggi

Gli hot spot e i due cottage del Saeberg Hostel

Itinerario
Ancora pioggia ci accompagna, ma non per questo ci fermiamo: partiamo dopo aver fatto colazione con le nostre cibarie e andiamo alla ricerca di Víðimýrarkirkja, la meglio conservata chiesa in legno e tetto di torba d'Islanda. Quando arriviamo Lorenzo dorme quindi la visitiamo a turni, a Jacopo è piaciuta tanto da volerci tornare tutte e due le volte.
La visita si fa in pochi minuti, la tappa successiva non è molto distante ed è Glaumbaer, un'antica fattoria in torba diventata museo di cultura popolare di cui si può visitarne i locali interni e la chiesa eretta al suo fianco.
Per pranzo saliamo a Sauðárkrókur dove, dopo mille indecisioni, scegliamo Kaffi Krokur, un ristorante meno caro rispetto al più conosciuto concorrente che si trova proprio di fronte, ma che comunque propone una cucina locale in un ambiente un po' più rilassato.
Il pomeriggio è dedicato tutto alla penisola di Vatnsnes con il faraglione Hvitserkur (si dice essere un troll pietrificato mentre andava a distruggere la campana del paese che lo disturbava), una passeggiata sulla spiaggia nera vicino al faraglione (dove intravediamo qualche foca) e la ricerca delle foche in uno dei punti d'avvistamento (Illugastadir, ne vedremo davvero tante, alcune anche abbastanza vicino e ci sono anche un paio di binocoli a disposizione per vederle meglio e un quaderno dove segnare il proprio passaggio). Arriviamo quindi piuttosto tardi all'ostello, ma abbiamo comunque il tempo di buttarci a fare il bagno negli hot spot messi a disposizione prima di cena, così appariamo capra e cavoli facendoci lì la doccia, visto che nel bagno del nostro cottage sul mare ci sono solo water e lavandino.
Ci prepariamo la cena nel cottage e poi tutti a dormire.

Il fotogenico faraglione Hvitserkur a forma di troll

Impressioni
A papà Elia è piaciuto: vedere le foche nel loro habitat naturale e mangiare il puffin al ristorante.
Il museo di Glaumbaer invece niente di speciale.

A mamma Eleonora è piaciuto un po' tutto: la chiesa Víðimýrarkirkja, davvero molto ben tenuta, il ristorante Kaffi Krokur, un ambiente informale perfetto per i bambini (tanti giochi a disposizione e il menù che potevano colorare) e piatti locali molto buoni, il bellissimo cottage sul mare dell'ostello e gli hot spot a disposizione, anche quelli con vista fiordo, la roccia Hvitserkur davvero super fotogenica e la ricerca delle foche.
Non le è piaciuta tutta la strada sterrata fatta nella penisola.

L'entrata di Víðimýrarkirkja

A Serena è piaciuto: l'ostello e in particolare gli hot spot, Glaumbaer, le foche, la roccia a forma di troll e la storia del troll.
Non le è piaciuta la strada troppo stretta e la sabbia nera perché veniva nelle scarpe pulite.

A Jacopo.è piaciuto: gli hot spot dell'ostello, Glaumbaer, le foche e scrivere sul quaderno a Illugastadir.
Come al solito non gli è piaciuto camminare.

A Lorenzo è piaciuto: la sabbia nera della spiaggia di Hvitserkur, il cottage e gli hot spot all'ostello.
Non gli sono piaciute le camminate nello zaino perché voleva muoversi

Una panoramica esterna di Glaumbaer

venerdì 2 settembre 2016

Islanda nona tappa

Periodo
13 agosto 2016

I paesaggi sull'Eyasfjordur dalla penisola di Trollaskji

Città visitate
Akureyri e Siglufjordur

Luoghi visitati
Piscina municipale di Olafsfjordur, Kjarnaskogur e Christmas Garden ad Akureyri 

I piccoli angoli nascosti di Kjarnaskogur.

Ristoranti
Kaffi Raudka a Siglufjordur

Alloggi
Lonsa guesthouse ad Akureyri

Uno dei parchi giochi che si trovano a Kjarnaskogur, questo si raggiunge tramite un ponte sospeso su un ruscello

Itinerario
Dopo la colazione nella cucina della guesthouse con la nostra spesa, puntiamo verso nord percorrendo la costa est della penisola di Trollaskaji. Ci fermiamo dopo circa un'oretta a Olafsfjordur dove passiamo la mattinata nella piscina comunale che ha tre hot spot, una piscinetta per bambini e tre scivoli.
A venti minuti da lì si trova Siglufjordur dove volevamo fare un giretto e poi fermarci a mangiare; il tempo non è dei migliori con una pioggerella insistente che non ci lascia un secondo, quindi lasciamo perdere il giro e ci fiondiamo nel primo ristorante utile, senza dare troppo spazio agli altri.
Dopo aver mangiato pesce a schiovere, ci rimettiamo in macchina e riscendiamo sempre dallo stesso lato mentre i nani dormono.
Per la merenda avevamo pensato al Christmas Garden, che in realtà è solo un grande negozio a tema natalizio, dove però compriamo qualche leccornia che poi decidiamo di mangiare una volta arrivati alla meta successiva: Kjarnaskogur, un boschetto (o foresta, secondo i canoni islandesi) poco fuori Akureyri, dove poter passeggiare e giocare nei vari parchi giochi disseminati in tutta l'area.
L'organizzazione era di starci un'oretta, ma il posto è davvero grande e pieno di chicche nascoste dietro ponti sospesi o alte pinete, quindi alla fine arriviamo fino ad ora di cena.
Rientriamo di corsa e ceniamo quello che resta della nostra spesa alla guesthouse.

I bei sentieri battuti dello Kjanrnaskogur

Impressioni
A papà Elia è piaciuto: il piatto di aringhe al Kaffi Raudka (una bella selezione di almeno 7 modi diversi di mangiare le aringhe e una piccola degustazione di squalo putrefatto) e il parco Kjarnaskogur (un bel parco cittadino, con dei sentieri nel bosco e tante piccole aree di sosta o di gioco per i bambini).
Non gli sono piaciute invece le gallerie a senso unico per andare a Siglusfjordur.

A mamma Eleonora è piaciuto: camminare e giocare nel bosco di Kjarnaskogur e la mattinata relax in piscina.
Il ristorante era molto bello dentro e fuori (peccato il tempo osceno), ma un po' troppo turistico e quindi leggermente più caro.
L'hakarl...fa veramente schifo!

La tria al Christmas Garden.
A Serena è piaciuto: il parco di Akureyri (Kjarnaskogur), camminare nel bosco e giocare con la mamma che faceva il lupo nel bosco, la merenda comprata al Christmas Garden e mangiata nel primo parco giochi incontrato nel bosco, la piscina, il fisch&chips e i giochi del ristorante.

A Jacopo.è piaciuto: camminare nel bosco, partire con la macchina dopo le due ore nel bosco, il gioco della tria al Christmas Garden.
Abbiamo però fatto troppa macchina per arrivare alla piscina.

A Lorenzo è piaciuto: il bagno in piscina (come sempre) e la passeggiata al Kjarnaskogur, ma non mangiare al ristorante Kaffi Rauka.


La piscina di Olafsfjordur, unica foto che sono riuscita a fare a una piscina, causa il divieto in tutta l'Islanda 

giovedì 1 settembre 2016

Islanda ottava tappa

Periodo
12 agosto 2016

Il porto di Husavik e la nostra barca in fondo sulla sinistra.

Città visitate
Husavik

Luoghi visitati
Museo delle balene e chiesa a Husavik

Escursioni
Avvisamento balene e pulcinelle di mare con la North Sailing

La balena fatta di pezzetti di legno che ti accoglie all'entrata del museo.

Ristoranti
Vogafjos a Myvatn

Alloggi
Lonsa guesthouse a Akureyri

La chiesa di Husavik sulla strada principale sopra al porto e proprio di fronte all'ufficio della North Sailing

Itinerario
Dopo un'abbondante colazione inclusa nel prezzo della camera, ci spostiamo con la macchina verso Husavik mentre prenotiamo al telefono l'escursione per vedere balene e pulcinelle di mare, cercando di ottenere dei posti per l'escursione delle 11 ci muoviamo presto, ma arrivati là non si liberano posti quindi dobbiamo aspettare le 14.30, quando parte un altro tour. Con il senno di poi, vista la lontananza con cui abbiamo visto i puffin si potevano risparmiare quei soldi e quel tempo prenotando un semplice tour avvistamento balene.
Nel tempo che ci rimane facciamo una visita al museo delle balene, poco distante da dove si trovano tutte le compagnie che fanno escursioni in barca per l'avvistamento delle balene. Il biglietto è scontato per chi ha già prenotato un'escursione, almeno per quanto riguarda la North Sailing, e si può imparare molto su questi animali, ci sono anche svariati scheletri interi, una stanza dove servirsi gratis thè e caffè e una stanza gioco tutta a tema, con libri, colori, puzzle.
Dopo il museo, giriamo a piedi per il paesino: facciamo la spesa, visitiamo la chiesa e mangiamo vicino alla macchina il pranzo comprato al supermercato.
Quando è l'orario ci avviciniamo al punto di incontro, ci vestiamo con la tuta spaziale fornita dalla compagnia e saliamo a bordo. La traversata di andata è piacevole, vediamo l'isola sulla quale oltre ai puffin gironzolano parecchi altri uccelli, poi ci muoviamo in direzione mare aperto alla ricerca delle balene. Alla fine ne vediamo una e la seguiamo per un po', anche i bimbi riescono a vederla. Il ritorno è lungo e stiamo tutti male, non prendiamo nemmeno la merenda che ci viene offerta!
Al rientro ci svestiamo e andiamo a prendere la macchina, il pomeriggio è quasi finito quindi ci dirigiamo verso il lago Myvatn. Per la cena abbiamo adocchiato un ristorante con la stalla vicino che proponeva piatti con i formaggi e la carne della loro fattoria, però quando arriviamo scopriamo che è stracolmo, quindi ci tocca metterci in lista e aspettare. Passiamo il tempo gironzolando tra le mucche e scoprendo che sono nate quasi tutte negli anni di Jacopo, Serena e Lorenzo!
Mangiamo velocemente perché la nostra guesthouse è ad Akureyri e ci dobbiamo arrivare prima delle 23. Lì rimarremo due notti.

Tutta la ciurma compreso il comandante!

Impressioni
A papà Elia è piaciuto: l'escursione (è stato bello vedere le balene e i "puffin" da vicino anche se il mare non era dei migliori) e la cena (bello il posto, buoni i piatti, carino per i bambini che hanno potuto giocare).

A mamma Eleonora è piaciuto: il museo delle balene, il ristorante Vogafjoss, la cena era buona, c'erano un sacco di prodotti locali o della fattoria, però un po' cara; l'escursione molto bella, ma faticosa con tre bimbi cos' piccoli (faticosa per noi e per loro); vederli dormire tutti e tre sulla barca.

A Serena è piaciuto: mangiare con le mucche e andare sulle balle di fieno fuori dal ristorante, andare in barca, vedere la coda della balena, vedere i "puffin", la mucca con la lingua blu, il museo delle balene, e giocare nel museo.

C'è chi in barca a sonno...
A Jacopo è piaciuto: mangiare vicino alla casa delle mucche e andare sulla barca, però poi dopo aver visto le balene ero stanco e sono stato male.

A Lorenzo è piaciuto: l'escursione perché la barca concilia il sonno, ma anche la stanchezza e la fame, e le mucche del ristorante.

...e c'è chi in barca a fame!!