venerdì 2 dicembre 2016

Salisburgo e i castelli di Ludwig II

Periodo
1-6 novembre 2016

Città visitate
Salisburgo, Oberammergau e Genova

Veduta della città vecchia di Salisburgo, con sullo sfondo la fortezza.

Luoghi visitati
Festung Hohensalzburg (fortezza) e Haus der Natur (museo di scienza naturali) a Salisburgo, Herrenchiemsee e castello, castello di Neuschwanstein e castello di Hohenschwangau a Schawangau, castello di Linderhof, abbazia di Ettal e acquario di Genova.

Ristoranti
Goldene Kugel a Salisburgo, Schlosscafe a Herrenchiemsee, Neuer am See a Priem am Chiemsee (merenda), Gasthaus Stern a Oberammergau, ristorante Bellavista a Peschiera del Garda.

La cena super tipica al Gasthaus Stern di Oberammergau: cosciotto di maiale alla birra scura, crauti, spatzle e knödel di patate!


Alloggi
Camper
A Salisburgo parcheggio Mirabellplatz 36€/24h per i camper, a Bernau am Chiemsee vicino al lago area sosta per camper gratis perché fuori stagione, il 3 notte sosta al camping Bannwaldsee a Schwangau a 24,75€, a Oberammergau sosta al camping municipale a 17€ (solo elettricità, no acqua e bagni) e, infine, l'ultima notte sosta in autostrada poco prima di arrivare a Genova.

Itinerario
01/11 Partenza in tarda mattinata da Udine, dopo uno spuntino veloce che ci ha dato la possibilità di fare una tirata fino a Salisburgo. Ci parcheggiamo nella centrale Mirabell platz, accorgendoci troppo tardi del super prezzo riservato solo ai camper, la qual cosa ci fa cambiare i piani, decidendo di rimanere solo una giornata.
Facciamo un giretto in centro, compriamo un pacchettino delle famose "palle di Mozart", un dolcetto di cioccolato e marzapane tipico della città, e infine andiamo a mangiare in uno dei pochi ristoranti aperti (come in buona parte d'Europa, la domenica è tutto chiuso).
Passiamo la notte tranquilli, anche se vicini alla via principale, ci siamo parcheggiati in una zona riparata dai rumori del traffico.

La piazza sotto la fortezza dove abbiamo mangiato bretzle e giocato sotto la pioggia.
02/11 Dopo aver fatto colazione nel camper, partiamo alla ricerca della funivia che ci porterà alla fortezza, prima però facciamo un veloce giro nella cattedrale della città che si trova proprio davanti. La fortezza ci terrà impegnati tutta la mattina tra museo delle marionette, stanze dei Principi, museo della Fortezza e visita guidata con audioguida in italiano anche per i bambini nelle mura del castello, quando scenderemo sarà ora di pranzo e ci sfameremo con bretzel caldi sotto la pioggia.
Il pomeriggio è dedicato interamente al museo delle Scienze Naturali, che probabilmente meriterebbe una giornata intera.
Salutiamo Salisburgo un po' frettolosamente, ripromettendoci di ritornare con la bella stagione per poter ammirare anche il castello di Hellbrunn e il museo dei giocattoli, e partiamo per il lago di Chiemsee, non senza qualche difficoltà a causa di traffico, pioggia e buio. Prima di passare in Germania facciamo la spesa e ceniamo in un parcheggio a Bernau am Chiemsee prima di trovare l'area di sosta vicino al lago.

03/11 La mattina facciamo una passeggiata sul lago, sperando di poter prendere il traghetto per l'isola degli uomini, ma in bassa stagione si parte solo da Priem am Chiemsee e quindi ci spostiamo là. Per i camper c'è un parcheggio vicino all'imbarcadero a 4,50€ la giornata, ma non si può sostare di notte.
Ripartiamo dall'isola solo nel primo pomeriggio dopo aver visitato il castello (visita guidata obbligatoria in inglese di 30 minuti), i giardini, il museo dell'antico monastero e aver mangiato al caffè del castello.
Prima di ripartire decidiamo di fare una pausa merenda a Priem am Chiemsee per poi muoverci nella pausa siesta verso Schwangau, dove sostiamo per la notte nel campeggio con tanto di docce caldissime e phon!

Il castello dell'isola degli uomini, copia perfetta di Versailles.

04/11 La giornata è dedicata al castello più famoso di Ludwig II e quello dei suoi genitori che è giusto di fronte. Noi avevamo fatto il biglietto cumulativo dei castelli di Ludwig II quindi dobbiamo pagare a parte per Hohenschwangau, ma facendo la coda per i biglietti riservati, il che ci risparmia un po' di tempo.
Le visite sono a orario fisso, anche qui visita guidata obbligatoria in lingua inglese che dura come sempre una mezz'oretta, che con tre bimbi piccoli in realtà è perfetto: non troppo lunga per annoiarli, ma nemmeno troppo di corsa.
Prima vediamo Hohenschwangau che raggiungiamo a piedi lungo una suggestiva stradina che inizia vicino al famoso lago che ispirò Wagner per la sua opera Il Lago dei Cigni; mangiamo poi tra un castello e l'altro a un baracchino di bretzel e wurstel di uno dei tanti ristoranti e saliamo al castello di Neuschwanstein con l'autobus perché la fila per la carrozza è troppo lunga e non ce la faremmo ad arrivare. Dopo la visita al castello andiamo anche sul Marienbrucke, il ponte sospeso da cui si può ammirare il castello in tutta la sua maestosità e infine scendiamo a piedi per un sentiero abbastanza scosceso (abbiamo tenuto Lorenzo nel marsupio, con il passeggino vuoto).
Mentre i bimbi dormono ci spostiamo a Oberammergau, dove facciamo prima la spesa, poi dopo una doccia ristoratrice usciamo per una cena tipica bavarese.

05/11 La mattina dopo è dedicata alla visita del castello di Linderhof (anche qui visita di mezz'ora, stavolta però in italiano grazie all'arrivo di una mega compagnia di italiani) e dell'abbazia di Ettal, dove compriamo la birra dei monaci.
Mangiamo nel parcheggio, poi partiamo pensando di fare sosta a Innsbruck o Bressanone, ma il tempo infausto non ce lo permette quindi tiriamo dritti fino a ora di cena. Decidiamo di goderci una pizza italiana a Peschiera del Garda e poi ripartiamo mentre i bambini dormono, per arrivare verso mezzanotte a una ventina di km da Genova.

La facciata della residenza di Linderhof, unico dei castelli di Ludwig II che è stato terminato.

06/11 La mattina dopo passiamo un'ora a cercare parcheggio a Genova, ce n'è solo uno per i camper, caro e un po' fuori, ma soprattutto impossibile da trovare!
La sosta a Genova, che ci è servita per dividere un viaggio altrimenti troppo lungo, è dedicata solo alla visita dell'Acquario che però essendo domenica è davvero pieno e non ci fa godere a pieno della visita.
Dopo una focaccia e un caffè sul porto, riprendiamo il camper e mestamente ritorniamo a casa.

Impressioni
A papà Elia è piaciuto: la città di Salisburgo (anche se l'abbiamo vista un po' di corsa) e in particolare la fortezza e la cena al ristorante. Non gli è piaciuto il parcheggio (caro e mi ha lasciato una sensazione di insicurezza). In Baviera gli sono piaciuti tutti e tre (più uno) i castelli di Ludwig con delle belle visite guidate che anche i bambini hanno potuto seguire abbastanza (specie a Linderhof con la guida ... sorrentina). Bello anche il borgo di Oberammergau e le differenti passeggiate nei parchi dei castelli o intorno al Lago di Chiamsee. Gli è piaciuto ... scoprire da dove ha preso ispirazione Wagner per il suo Lago dei Cigni. Lato gastronomico, a papà è piaciuto comprare e mangiare bretzel in ogni dove.
Non gli è piaciuto guidare nel pomeriggio (ogni pomeriggio) con buio pesto e pioggia, specie quando non sai dove devi andare. E nemmeno la discesona che porta a Innsbruck (una pista nera ... asfaltata).
In Italia gli è piaciuto l'Acquario in quanto tale ma non: la folla di maleducati che ti passa sopra per farsi un selfie con la murena davanti al cartello "vietato l'uso dei flash", l'impossibilità di trovare informazioni e indicazioni per i camper, il cibo mediocre, la sporcizia e quel generale senso di insicurezza che hai quando varchi i confini nazionali (dal controllarti il portafogli ogni cinque secondi per paura che te lo freghino alla marea di nullafacenti che girovagavo per il centro storico).     

Il sentiero che porta dall'imbarcadero di Herrenchiemsse al castello.
A mamma Eleonora è piaciuto: Salisburgo in generale, il suo centro storico e il museo della Scienza in particolare, anche se nel museo moltissime attrazioni interattive erano un po' troppo utilizzate e alle volte non funzionavano a dovere. Ottimi i bretzel dei baracchini nella piazza sotto alla fortezza. Peccato la pioggia e il parcheggio carissimo che ci hanno fatto scappare prima del previsto.
La Baviera tutta con i sapori e odori che l'hanno accompagnata nelle vacanze d'infanzia e con i suoi castelli, in particolare Neuschwanstein che tanto sognava di vedere. Le visite guidate di mezz'ora sono comode con i bambini, ma alle volte un po' troppo "a catena di montaggio".
Ben curati e tenuti gli interni del castello di Herrenchiemsee, peccato la quasi totale assenza di traghetti essendo fuori stagione; non le è piaciuto invece il monastero sull'isola.
Carinissima Oberammergau, con le facciate delle case tutte dipinte, e la taverna dove abbiamo mangiato, super tipica.
L'acquario di Genova molto grande e moltissime sono le specie di pesci, ma decisamente caro e, essendo domenica, strastracolmo! La focaccia merita come sempre :) Non le è piaciuto invece non avere praticamente parcheggi a disposizione per il camper, solo uno, un po' fuori mano, caro e mal segnalato.

Il castello delle favole di Neuschwanstein visto dal Marienbrucke. 

A Serena è piaciuto: la cena fuori a Salisburgo, il museo della Scienza, in particolare la parte della fisica, il museo delle marionette e la funivia.
Il castello di Herrenchiemsee e il traghetto per raggiungerlo, ma non le figlie tutte bagnate per terra lungo il sentiero; il castello di Linderhof, l'unico finito, con la guida che parlava italiano e francese, e dar da mangiare al cigno del laghetto.
A Schawangau le è piaciuto: la grotta nella parte non finita del castello, il ponte, il castello giallo che aveva tante decorazioni tipo torretta:  _|-|_|-|_|-|_  e il sentiero nel bosco per raggiungerlo, ma non il sentiero scivoloso con le foglie e le pietre che abbiamo fatto dopo aver visitato Neuschwanstein.
Le è piaciuto anche Oberammergau, sia la cena al ristorante, che le case decorate, in particolare quella con la storia di Cappuccetto Rosso.

Il castello giallo di Hohenschwangau con decorazioni che sono piaciute tanto a Serena.
A Jacopo.è piaciuto la fortezza di Salisburgo, il museo della Scienza (tanto da volerci tornare il giorno dopo, saltando però la parte dei serpenti), la funivia, ma non la pioggia che bagnava i pantaloni. All'isola degli uomini era stanco perché abbiamo camminato tanto, ma comunque ha apprezzato le carrozze con i cavalli, il castello e la merenda nella konditorei di Priem am Chiemsee.
Gli sono piaciuti i due castelli a Schawangau, ma non la strada per andare (né l'andata, né il ritorno), e il ponte, così come la cena a Oberammergau e la casa decorata con la storia di Cappuccetto Rosso.
Gli è piaciuto anche il castello di Linderhof, la guida in italiano, i giardini del castello e dare da mangiare al cigno.
All'acquario gli sono piaciuti tutti gli animali e anche la focaccia quella verde (con il pesto).

A Lorenzo è piaciuto andare in giro nel marsupio ergonomico mentre pioveva, il cibo (sempre!), il trenino che abbiamo visto a Priem am Chiemsee, la guida italiana del castello di Linderhof e il cigno nel laghetto.
Non gli è piaciuto stare troppo in viaggio, né troppo legato al passeggino o nel marsupio.

Il cigno nel lago dei giardini del castello di Linderhof, che aspettava solo di essere sfamato

martedì 4 ottobre 2016

Disneyland Paris

Periodo
23-26 settembre 2016

Il mitico castello che ti accoglie a Disneyland Paris

Luoghi visitati
Disneyland e Studios

Ristoranti
Fuente del Oro restaurante a Disneyland, Cafè Mickey al Disney Village, restaurant en Coulisse agli Studios e restaurant Hakuna Matata a Disneyland.

Ristoranti a tema: questo è l'Hakuna Matata restaurant

Shopping
World of Disney e Lego Store al Disney Village

Alloggi
Camper.
Tre notti nel parcheggio camper del parco.

Itinerario
23/09 Partiamo subito dopo scuola, la strada è lunga e la vogliamo fare di notte, ci fermiamo a mangiare in autogrill e poi mettiamo tutti e tre i nani a dormire. Arriviamo alle porte del parco verso le quattro di mattina e dormiamo subito fuori, aspettando che vengano aperte le porte (mezz'ora prima dell'apertura del parco).

Durante le file qualcuno studia, qualcuno si sgranchisce le gambe...

24/09 Parcheggiamo nel vasto parcheggio dedicato ai camper, il costo è di 35€ al giorno (vale fino alle 10 del giorno dopo), il biglietto si deve rinnovare ogni mattina e mettere in modo che sia visibile, però in tre giorni nessuno è mai passato a controllare.
Facciamo colazione e ci dirigiamo verso l'entrata, è sabato quindi c'è molta gente, ma riusciamo a non fare troppa coda perché siamo arrivati un quarto d'ora in anticipo. Per il primo giorno è previsto Disneyland che giriamo in lungo e in largo, senza però riuscire a fare tutto; lasciamo poi il resto al lunedì.
Rientriamo in camper per la cena, compriamo giusto qualcosa di veloce e pronto (tutti troppo stanchi per aspettare che la cena sia pronta) al Petit Casinò che si trova nella stazione ferroviaria proprio di fronte all'entrata dei parchi. I bimbi sono cotti, noi pure quindi cena veloce, doccia (mamma ha provato le docce che sono a disposizione nell'edificio di fronte al parcheggio, dove si trovano anche i bagni) e nanna.

25/09 Dopo colazione ci dirigiamo verso gli Studios dove passeremo l'intera giornata riuscendo a vedere tutti gli spettacoli (tranne uno) e provare tutte le giostre, anche più di una volta.
La sera i bimbi sono abbastanza attivi, quindi ne approfittiamo per fare un giro al Disney Village, compriamo il nostro magnete da attaccare al frigo, perdiamo un'ora nel negozio della Lego e, infine, decidiamo di andare a mangiare al Cafè Mickey, anche se non avevamo prenotato e quindi ci toccano una quarantina di minuti d'attesa.
Dopo mangiato rientriamo a Disneyland per guardare lo spettacolo dei fuochi d'artificio, che viene fatto alla chiusura del parco e poi andiamo a nanna.

Cosa c'è di più bello se non salutare i propri eroi?!
26/06 Ultimo giorno dedicato a tutto quello che non siamo riusciti a fare sabato a Disneyland, c'è poca gente e riusciamo nell'intento, con tanto di foto con la principessa! Prima di partire andiamo agli Studios per guardare lo spettacolo di Topolino che non avevamo fatto domenica, mentre papà prepara il camper per la partenza.
Facciamo una cena veloce in camper mentre papà guida, poi tutti a letto tranne papà che ci fa arrivare a casa alle cinque di mattina del giorno dopo, pronti per riprendere la nostra routine!

Impressioni
A papà Elia è piaciuto: l'attrazione in 3d di Ratatuille (perché il film gli è piaciuto particolarmente e perché sembrava davvero di essere nella cucina del ristorante), l'attrazione dei pirati dei Caraibi (tenebrosa ma bella ricostruzione di un accampamento di pirati; e perché quando ero piccolo io, da grande, volevo fare il pirata!), andare con Lorenzo sull'attrazione dei tappeti volanti (per le stupende risate che gli ho visto fare).
Non gli è piaciuto fare le notti guidando in autostrada (il viaggio è lungo e sebbene la notte sia il momento migliore perché i bambini dormono, tu la mattina sei uno straccio ... e loro invece sono super pimpanti!) e il cibo (eccezion fatta per la cena con i personaggi Disney, per il resto siamo su fast food a prezzi da ristorante).

A mamma Eleonora è piaciuto: le attrazioni degli Studios, lo spettacolo Mickey e les magiciens, l'ambientazione a Disneyland, i ristoranti a tema dove pure i camerieri sono scelti per essere "a tema"
Non le è piaciuto il cibo, troppo caro e nessuna qualità (anche al ristorante), inoltre girare con un bimbo piccolo è difficile: pochi bagni e non tutti hanno il fasciatoio, e la politica generale non è baby friendly, per esempio una mamma è stata bloccata mentre cambiava il bambino sul suo passeggino e a me è stato detto che non potevo allattare mentre ero in coda a un'attrazione (poi però ho fatto un reclamo e mi sono state porte mille scuse).

Incontri speciali...

A Serena è piaciuto: l'attrazione di Cars, i fuochi d'artificio dello spettacolo di chiusura, il castello e i personaggi visti al Cafè Mickey. Al Rainforest Cafè erano belli l'elefante, il serpente e i pesci, ma non il coccodrillo.
Non le è piaciuta l'attrazione di Nemo (montagne russe al buio).

A Jacopo.è piaciuto: la parata, tutti gli spettacoli visti, il dragone sotto al castello, l'attrazione di Cars e i personaggi che abbiamo visto al Cafè Mickey, però Minnie dormiva.

A Lorenzo è piaciuto: fare le giostre (tranne Manor House) e gattonare dappertutto.
Non gli è piaciuto mangiare tardi la domenica sera e rimanere troppo tempo legato nel passeggino.

Mentre si è in fila c'è chi guarda, c'è chi si arrampica...

domenica 11 settembre 2016

Islanda in toto (mappa e impressioni)

Ecco l'itinerario completo del viaggio con luoghi visitati, alloggi e ristoranti provati. Ci sono un paio di errori tra Borgarnes e Reykjavik, in quanto non mi fa modificare l'itinerario in macchina.




Impressioni finali
A papà Elia è piaciuto il geyser Stokkur

A mamma Eleonora è piaciuta la laguna di ghiaccio Jokulsarlon

A Serena sono piaciute la corsa e le piscine

A Jacopo sono piaciute la corsa e le piscine
Non gli sono piaciute le camminate.

A Lorenzo sono piaciute le piscine
Non gli è piaciuto il clima

giovedì 8 settembre 2016

Ultima tappa islandese: weekend a Reykjavik e maratona!

Periodo
18-22 agosto 2016

La cattedrale di Reykjavik, costruita sul modello delle rocce basaltiche della cascata Svartifoss

Città visitate
Reykjavik

Luoghi visitati
Isola di Videy, Fit&Run Expo, Hallgrímskirkja, quartiere del vecchio porto, Laugardalslaug, parchi Klambratun e Hljómskálagarður

Ristoranti
Videyjarstofa a Videy, The Coocoo's nest e The Laundromat cafè a Reykjavik

L'esterno di The Coocoo's nest e i giochi per i bimbi.

Eventi

Shopping
Svariate spese di fregnacce nei vari negozietti di souvenir del centro città

Alloggi
Stanza da Linda in Skeggjagata, Reykjavik

Partendo da Videy per ritornare a Reykjavik

Itinerario
18/08 Partiamo da Borgarnes e decidiamo di percorrere la statale 47 che costeggia tutto Hvalfjordur, invece di tagliare per il ponte sotto l'acqua, che è pure a pagamento. Appena arrivati a Reykjavik ci dirigiamo verso la zona del porto dove partono i traghetti per l'isola di Videy, proprio di fronte alla capitale islandese. Lì passeggiamo lungo il sentiero più lungo, fino all'ormai estinto paesino che una volta vi si trovava, al ritorno i bimbi si fermano nel parco giochi proprio dietro al ristorante mentre noi ordiniamo qualcosa da mangiare.
Rientriamo con il ferry dopo pranzo, scarichiamo tutte nostre cose alla casa che ci ospiterà tre giorni, andiamo a recuperare il dossard per la semi maratona del papà e le magliette per la kid's marathon dei bimbi, infine andiamo a lasciare la nostra fedele compagna auto all'ufficio noleggio; da questo momento siamo appiedati!
Passiamo il pomeriggio nel centro città: gironzoliamo per conoscere un po' il centro, visitiamo la chiesa dove un organista sta facendo delle prove (sabato e domenica erano previsti dei concerti), mangiamo un waffle da uno dei tanti food truck che si trovano in città, iniziamo a dare un'occhiata ai prezzi e alla varietà dei souvenir nei tanti negozietti, infine rientrando ci fermiamo a fare la spesa per la cena della sera nel nostro fedele supermercato Bonus.

Giocando tra le rovine del vecchio villaggio a Videy.

19/09 Dopo aver fatto colazione nella piccola cucina in comune (piccola si intende giusta per due persone!) siamo andati a piedi fino al porto vecchio passando nuovamente per Hallgrímskirkja, dove c'erano ancora le prove del concerto per organisti. Al porto vecchio cerchiamo un negozietto di gastronomia locale, che però scopriamo avere poco di locale, poi vista l'ora ci fermiamo in un ristorantino piccolo, ma particolare per pranzare The Coocoo's nest.
Finito il pranzo prendiamo la direzione del grande parco intorno al lago che caratterizza il centro di Reykjavik per dare un po' di sfogo ai bimbi; sulla strada troviamo la Dómkirkja Krists konungs, ossia la cattedrale del Cristo Re, una chiesa cristiana che visitiamo velocemente.
Il parco Hljómskálagarður e il lago Reykjavikurtjorn sono piuttosto grandi e la giornata soleggiata ce li fa apprezzare ancora di più. Il parchetto per i bimbi si trova lontano dal lago, verso la statale che taglia il parco, non moltissimi giochi, ma ottimo per i nostri nanetti.
Dopo il momento gioco, tocca al momento fregnacce, souvenirs e shopping vario nelle vie centrali, con tanto di stop succhino. Prima di rientrare andiamo alla ricerca di un supermercato Bonus un po' più grande che si trova dietro casa nostra e facciamo la spesa per la sera; vicino c'è anche un altro parco, Klambratun, dove ovviamente c'è un'area giochi che non ci perdiamo.
Dopo aver camminato tutto il giorno, cena veloce, doccia e nanna senza nessun problema!

Questo cartello ci è rimasto talmente impresso che il giorno dopo verremo a mangiare proprio qua, al Laundromat Café!

20/09 Oggi è il grande giorno: la mattina papà correrà la semi maratona, nel pomeriggio toccherà ai nani!
La mattina papà parte presto, mentre mamma e i nanetti fanno colazione con calma. Mamma e nanetti si muovono in tempo per arrivare vicino al mare dove passano i corridori e dopo scarsi venti minuti vedono arrivare papà! Mentre lui continua la corsa, mamma e nanetti si spostano vicino all'arrivo in una curva dove potranno fare un bel po' di tifo e dove Jacopo vuole raggiungere papà e correre con lui!! Mamma riesce a fermarlo e tutti insieme vanno dopo l'arrivo per festeggiare la corsa!
Visto che la corsa dei bambini è nel primo pomeriggio, cerchiamo un posto dove mangiare ed è perfetto The Laundromat café è perfetto con un'area giochi intera davvero molto molto bella.
La corsa dei bimbi è vicino al lago e quando arriviamo ci sono così tanti bambini che sia Serena che Jacopo decidono di correre insieme a papà, non da soli, spaventati dalla folla. Il pinguino e il pagliaccio che fanno fare riscaldamento prima della partenza però li distrae e quando è il turno nostro (le partenze venivano scaglionate) sono carichi e Jacopo parte come un razzo. Papà segue Jacopo, mamma con Lorenzo sul passeggino segue invece Serena e dopo 550 metri arriviamo tutti all'arrivo, felici come non mai.

Pronti...partenza...VIA!!!!!

Nel grande prato verde intorno al lago sono stati sistemati molti castelli gonfiabili, quindi passiamo lì un po' di tempo, ma poi decidiamo di rientrare per poter andare l'ultima volta in piscina. Sulla strada per la piscina ci sono moltissimi privati che fanno pancakes o waffles gratis, ma papà ci fa fermare solo nel primo.
La piscina in centro città è chiusa presumibilmente per lavori, quindi ci organizziamo con gli autobus per andare a Laugardalslaug, la più grande piscina di tutta l'Islanda, che è un po' più decentrata, ma all'interno è davvero enorme.
I bimbi tengono botta quindi andiamo, sempre in autobus (essendo la giornata della cultura sono gratis), vicino al vecchio porto, ma sembra impossibile trovare un ristorante che non sia stracolmo e alla fine ci troviamo a mangiare fish&chips, panino con l'humar e waffles nei food truck in centro. Per i fuochi d'artificio però decidiamo che è troppo quindi rientriamo e andiamo tutti a dormire, stanchi, ma felici.

21/09 E' il giorno della partenza! Facciamo colazione, prepariamo tutti i bagagli e per le 10 siamo in strada per prendere l'autobus che ci porterà alla stazione delle corriere. Da lì una corriera della Flybus ci porterà in aeroporto di Keflavik dove saluteremo l'Islanda e rientreremo a Nizza.

Panoramica del lago Reykjavikurtjorn con la città come sfondo.
Impressioni
I GIORNO
A papà Elia è piaciuto: l'escursione a Videy, ma non il pranzo (quantità misera e prezzo elevato), andare a prendere tutti insieme il numero e le magliette dei bimbi per la maratona e mangiare il waffle del furgoncino.

A mamma Eleonora è piaciuto: il waffle del food truck, il centro di Reykjavik per la sua vivacità (da brava capitale del nord Europa), il vecchio villaggio di Videy per le dettagliate spiegazioni, andare a prendere il numero e le magliette della maratona, la chiesa per l'architettura esterna e l'organista che suonava.
Non le è piaciuto il pranzo a Videy, il cibo era poco, nemmeno chissà che e pure caro!

A Serena è piaciuto: la barca per Videy, la camminata sull'isola e quella in centro città, la bicicletta blu che segnava l'inizio della zona pedonale a Reykjavik centro e le bimbe sulla sedia a rotelle che hanno preso la maglietta per la maratona.

A Jacopo è piaciuto: le bimbe sulla sedia a rotelle che facevano la corsa, il waffle del furgoncino, vedere fare ginnastica al Fit&Run Expo e andare a prendere le magliette per la corsa.

A Lorenzo è piaciuto: la camminata a Videy e la pasta fatta a cena.

Il mitico furgoncino dei waffles!

II GIORNO
A papà Elia è piaciuto: il pranzo, sia per il posto che per il cibo, e il bel tempo.
Non gli è piaciuto: Burid, il negozio gastronomico che aveva poca roba locale, e i souvenirs perché sono cari.

A mamma Eleonora è piaciuto: il pranzo al Coocoo's nest (cibo buono, locale carino con giochini per bimbi) e passeggiare nei parchi con il sole. Belli i souvenirs, molto vari, ma cari.
Non le è piaciuto il vecchio porto, non c'era molto da vedere ed urbanisticamente era abbastanza incasinato.

A Serena è piaciuto: che non è piovuto, camminare per la città, giocare con gli orsi di peluche fuori dai negozi di souvenir e la medusa che si muoveva nelle acque del porto.

A Jacopo è piaciuto: i parchi giochi (ben due!), la ruspa che scavava in centro, il bel tempo e bere il succhino.
Non gli è piaciuto il vecchio porto.

A Lorenzo è piaciuto: la camminata in giro per Reykjavik, ma non i calzini che perdeva costantemente.

Le piccole chicche artistiche che solo una capitale del nord Europa può regalare.

III GIORNO
A papà Elia è piaciuto: la corsa per il tempo fatto e per averla fatta con i bambini, il Laundromat Café, la cena food truck e la serata in generale, passata in giro per la città con tanta gente e tanti eventi.

A mamma Eleonora è piaciuto: guardare la corsa di papà e correre con Jacopo e Serena, i pancakes gratis per strada, il pranzo al Laundromat café sia per il posto che per il cibo.
La piscina molto grande, ma tanta, troppa gente e quindi per questo probabilmente un po' sporca.
Non le è piaciuto avere poco tempo, perché c'erano molte cose da fare e da vedere.

A Serena è piaciuto: la corsa, la piscina, i gonfiabili, il pinguino che parlava e che c'era tanta gente.

A Jacopo è piaciuto: la corsa, la piscina, il parco con tanti bimbi e tanti giochi, il fish&chips, il pinguino che parlava e il pagliaccio che faceva i gesti, e i pancakes per strada.

A Lorenzo è piaciuto: la corsa con Jacopo e Serena e la piscina.

Aspettando papà...

Islanda tredicesima tappa

Periodo
17 agosto 2016

Città visitate
Borgarnes

Luoghi visitati
Settlement Center e piscina municipale a Borgarnes

La riva del mare nei pressi del ristorante guesthouse Englendingavík

Ristoranti
Englendingavík a Borgarnes

Alloggi
Borgarnes HI Hostel a Borgarnes

Itinerario
Dopo colazione e ancora con maltempo (gita a Flatey completamente saltata) decidiamo di partire direttamente verso Borgarnes, l'ultima tappa prima del weekend a Reykjavik.
Quando arriviamo proviamo a fare subito il check-in all'ostello, ma invano, allora ripieghiamo sulla piscina comunale, dove passiamo tutta la mattina tra scivoli, idromassaggio e hot spot; subito dopo facciamo la spesa per il pranzo che consumeremo in una zona di alberi e prato vicino alla piscina.
Nel pomeriggio, durante il periodo della siesta, decidiamo di fare un giro fino all'area geotermica di Reykholt dove stanno costruendo delle terme utilizzando le sorgenti calde di Deildartunguhver per poi tornare in paese e vedere il Settlement Center, ovvero il museo sull'insediamento Vichingo in Islanda. Il museo è super pubblicizzato e ha ottime recensione dappertutto, ma è molto difficile da fare con tre bambini sotto i 5 anni, solo i due più grandi hanno apprezzato la prima parte, la seconda invece è stata noiosa un po' per tutti.
Dopo il museo andiamo in ostello, ci laviamo e prepariamo la stanza, in modo tale che dopo la cena possiamo andare direttamente a nanna. Avevamo previsto la cena all'hotel Bru, famoso per il suo buffet serale a base di pesce, ma scopriamo che ormai ha chiuso da nemmeno un anno, quindi alla fine ci ritroviamo Englendingavík, un ristorante guesthouse in riva al mare.
Poche foto oggi.

Il ponte per raggiungere Borgarnes che taglia Borgarfjordur

Impressioni
A papà Elia è piaciuto: il ristorante non tanto per il cibo in sé, che comunque era buono, ma non eccezionale, quanto per la bellissima location.
Non gli è piaciuto l'ostello perché era un vero e proprio ostello, senza nessuno charme.

A mamma Eleonora è piaciuto il Settlement Center, anche se assolutamente non per bambini piccoli, la piscina per gli scivoli, il picnic al parco e la vista del ristorante.
Non le è piaciuto l'ostello perché mal tenuto e piuttosto anonimo.


A Serena è piaciuto: il museo che aveva le audio guide in italiano, la piscina per l'idromassaggio e gli scivoli, la cena al ristorante in particolare il gelato, e infine che è quasi finita la vacanza perché è contenta di tornare a Tolone.
Non le è piaciuto stare in macchina perché era scomoda.

A Jacopo.è piaciuto: la piscina, andare a fare la spesa perché c'erano i giochini fuori dal supermercato, e che è quasi finita la giornata.
Non gli è piaciuta tanto la cena al ristorante e che non ha mangiato il dessert.

A Lorenzo è piaciuto: la pizza a pranzo e la piscina, compreso lo scivolo giallo.
Non gli è piaciuto molto il Settlement Center, troppo buio.

La terrazza del ristorante guesthouse Englendingavík

mercoledì 7 settembre 2016

Islanda dodicesima tappa

Periodo
16 agosto 2016

Città visitate
Stykkisholmur


Panoramica di Stykkisholmur dalla collina dove si trova la Biblioteca dell'acqua

Luoghi visitati
Snæfellsjökull National Park, Library of water a Stykkisholmur, Bjarnarhofn shark museum a Bjarnarhöfn, Olkelda farm a Stadarstadur

Ristoranti
Guesthouse Snjofell ad Arnarstapi

Alloggi
Grundarfjordur HI hostel a Grundarfjordur

Anche in Islanda ci sono spiagge dorate come ai caraibi...

Itinerario
Ci svegliamo la mattina sperando in un miglioramento del tempo in modo da poter prendere il traghetto per l'isola Flatey, ma purtroppo il tempo rimane brutto quindi decidiamo di andare a vedere il parco nazionale del ghiacciaio che si trova nella punta della penisola.
Dopo aver passato un paio di paesini entriamo nel parco e per prima cosa ci fermiamo ad ammirare Skardsvik, una spiaggia dorata come quelle dei Caraibi, solo attorniata da alte falesie laviche e vegetazione bassa tipica islandese. Il clima poi ci fa tutto fuorché pensare di essere ai Caraibi...
Lo stop successivo è il cratere Saxholl che percorriamo a turni visto che Lorenzo se la dorme alla grossissima. Per raggiungere la cima ci sono 387 scalini da fare, il vento poi è davvero forte e una volta in cima abbiamo avuto giusto il tempo di fare un paio di foto e poi siamo subito ridiscesi.
Purtroppo il tempo ci fa saltare anche la camminata tra Arnarstapi ed Hellnar, ci limitiamo solo a pranzare nel primo paese e a fare un paio di foto al monumento a Jules Verne che si trova proprio alla fine del sentiero.

L'entrata nel porto di Stykkishlomur vista dalle vetrate della Biblioteca dell'acqua
Durante il periodo siesta post pranzo facciamo prima una sosta alla fattoria Olkelda, dove c'è una sorgente di acqua fortemente mineralizzata tanto da far diventare tutto il terreno circostante rosso di ferro, poi raggiungiamo Stykkisholmur; da dove partono i traghetti per l'isola Flatey e Brjanslaekur, la cittadina è piccola e si gira in poco tempo. Da vedere è sicuramente la Biblioteca dell'acqua che si trova in cima a una collina che domina la cittadina e il fiordo Breiðafjordur (il biglietto però si compra al museo del Vulcano che si trova dietro al porto); la sua particolarità sono le 24 colonne di acqua che rappresentano i ghiacciai islandesi, ogni colonna è riempita dall'acqua proveniente da un singolo ghiacciaio. L'effetto è davvero particolare, aumentato dalla luce del sole, che finalmente è uscito ed entra dalle grandi vetrate, e ci ha fatto rimanere lì a giocare tra le colonne per una buona mezz'ora.
Facciamo una merenda al volo sul porto con un fish&chips e poi torniamo verso casa, facendo però tappa a Bjarnarhöfn, dove una fattoria che produce il famoso hakarl, lo squalo putrefatto, ha creato un piccolo museo dove viene spiegata la storia e il processo produttivo di questa insolita ricetta; alla fine c'è anche una piccola degustazione, noi arriviamo preparati, avendolo già assaggiato in precedenza a Siglufjordur, ma non i bimbi che vogliono provare.
Dopo aver fatto un giro veloce anche all'esterno per vedere lo squalo appeso a seccare, ritorniamo verso casa, facciamo una piccola spesa e poi ci prepariamo una cena veloce prima di andare a nanna, sperando nel bel tempo la mattina successiva per la gita a Flatey.

Il cratere Saxholl, bello quanto fotogenico!

Impressioni
A papà Elia è piaciuto: la sorgente di acqua rossa perché è una cosa insolita, il museo dello squalo ben spiegato e Stykkisholmur, che è un bel paesino marittimo.

A mamma Eleonora è piaciuto: il cratere Saxholl, anche se c'era un vento fortissimo, con i 387 scalini per salire in cima, e la Biblioteca dell'acqua a Stykkisholmur, davvero suggestiva e in un'ottima posizione.
Non le è piaciuto: il museo dello squalo, un po' troppo caro per quello che offre da vedere (tanti animali imbalsamati, una barca e qualche attrezzo di pesca), lo squalo che sebbene più delicato rispetto a quello assaggiato al Kaffi Krokur, fa veramente schifo (ma veramente!!!), il clima che continua a non darci tregua e l'acqua di Olkelda, era talmente tanto ferrosa che mi ha dato fastidio ai denti come se mettessi in bocca un pezzo di alluminio!

La sorgente di acqua alla fattoria Olkelda

A Serena è piaciuto: il museo dello squalo putrefatto, ma non il sapore dello squalo, la strada colorata dopo Rif e l'acqua di Olkelda.

A Jacopo è piaciuta la biblioteca, ma né lo squalo putrefatto, né l'aqua di Olkelda.

A Lorenzo è piaciuto: Stykkisholmur, in particolare la Biblioteca dell'acqua, ma non il fish&chips a merenda.

Giocare alla Biblioteca dell'acqua...

Islanda undicesima tappa

Periodo
15 agosto 2016

Grundarfjordur che ci accoglie con questo meraviglioso arcobaleno

Città visitate
Grundarfjordur

Luoghi visitati
Eiriksstadir a Budardalur, Erpasstadir farm a Budardalur e Lýsuhólslaug a Ólafsvík

Alloggi
Grundarfjordur HI hostel a Grundarfjordur

Sterrato è la parola del giorno...da qualche giorno a questa parte!

Itinerario
Dopo la colazione nel nostro cottage (e corsetta con tanto di doccia in hot spot per il papà) lasciamo non con qualche rimpianto questo bell'alloggio. Il tempo è ancora incerto e si alternano senza sosta pioggia e nuvole.
La nostra meta è la penisola Snæfellsnes sotto i fiordi occidentali e sappiamo che ci toccano, ancora, svariati km di sterrato. Prima però dobbiamo trovare la casa del primo islandese che colonizzò la Groenlandia, molto tempo prima che Colombo scoprisse l'America. Questo ennesima casa di torba fatta a museo di per sé non direbbe molto e il prezzo è anche piuttosto altino, la cosa che però rende questa visita interessante è la dettagliata spiegazione con tanto di indumenti dell'epoca di come vivevano, com'era costruita la casa e della storia di Eirik e suo figlio.
Siccome la fattoria dove vogliamo andare apre solo all'una, andiamo nel centro del paese (Budardalur) per pulire un po' la macchina dal fango accumulato nei vari sterrati. Come in quasi tutte le pompe di benzina c'è un piccolo supermercato e un grill, così compriamo qualcosa da mangiare al volo sulle panchine esterne in modo tale che riusciamo ad arrivare alla fattoria per l'apertura e per un buon gelato post pranzo. La fattoria sarebbe molto bella, ci sono animali, dei giochi a disposizione e alcune attività a pagamento per bambini, ma il tempo proprio non permette così dopo il gelato e aver visto mungere le mucche ci rimettiamo in macchina in tempo per la siesta pomeridiana dei bimbi.
Nel pomeriggio, visto anche il tempo, decidiamo di andare in una piscina piuttosto particolare: Lýsuhólslaug che è tutta verde a causa di un'alga che prolifera e che ha un potente effetto setificante sulla pelle.
Dopo la piscina ci dirigiamo verso l'ostello a Grundarfjordur e poco prima di entrare nel paese vediamo svariati arcobaleni, che ci accompagneranno per i due giorni in cui gireremo la penisola.
Dopo la spesa per la cena che faremo in ostello, rientriamo per sistemarci, cucinare e poi andare a dormire.

La casa di Eirik, dove al suo interno scopriremo un sacco di cose nuove sulla vita dei Vichinghi.

Impressioni
A papà Elia è piaciuto: la spiegazione di Eiriksstadir e la fattoria di Erpasstadir che sembra un piccolo Vannullo, una fattoria di mucche di bufala che si trova a Capaccio.
Non gli è piaciuto: la piscina perché abbiamo pagato per fare il bagno nelle alghe, e l'ostello perché non c'è il letto matrimoniale nella stanza da quattro, ma solo due letti a castello.

A mamma Eleonora è piaciuto:  la spiegazione di Eiriksstadir, la fattoria di Erpasstadir soprattutto per i bambini, mentre il gelato non era granché, e lavare la macchina, comodo e gratis, meglio di così! 
Non le è piaciuto invece l'ostello solo con letti a castello.

A Serena è piaciuto: il tubo rosso nella piscina, andare a fare la spesa con il carrellino per i piccoli, andare all'ostello, la spiegazione di Eiriksstadir, lavare la macchina, il gelato, le mucche che venivano muntu e il maialino a Erpasstadir.
Non le è piaciuto: la piscina perché c'erano troppe alghe e ha avuto un po' paura del maialino che era libero a Erpasstadir.

A Jacopo.è piaciuto: la piscina

A Lorenzo è piaciuto: la piscina e il gelato.

Sterrato, ma anche panorami incredibili e natura, natura, natura.

lunedì 5 settembre 2016

Islanda decima tappa

Periodo
14 agosto 2016

La vista mattutina su Hrutafhiordur dall'entrata del nostro cottage

Luoghi visitati
Víðimýrarkirkja a Skagafjordur, Glaumbaer a Varmahlid e penisola di Vatnsnes

Ristoranti
Kaffi Krokur a Sauðárkrókur

Alloggi

Gli hot spot e i due cottage del Saeberg Hostel

Itinerario
Ancora pioggia ci accompagna, ma non per questo ci fermiamo: partiamo dopo aver fatto colazione con le nostre cibarie e andiamo alla ricerca di Víðimýrarkirkja, la meglio conservata chiesa in legno e tetto di torba d'Islanda. Quando arriviamo Lorenzo dorme quindi la visitiamo a turni, a Jacopo è piaciuta tanto da volerci tornare tutte e due le volte.
La visita si fa in pochi minuti, la tappa successiva non è molto distante ed è Glaumbaer, un'antica fattoria in torba diventata museo di cultura popolare di cui si può visitarne i locali interni e la chiesa eretta al suo fianco.
Per pranzo saliamo a Sauðárkrókur dove, dopo mille indecisioni, scegliamo Kaffi Krokur, un ristorante meno caro rispetto al più conosciuto concorrente che si trova proprio di fronte, ma che comunque propone una cucina locale in un ambiente un po' più rilassato.
Il pomeriggio è dedicato tutto alla penisola di Vatnsnes con il faraglione Hvitserkur (si dice essere un troll pietrificato mentre andava a distruggere la campana del paese che lo disturbava), una passeggiata sulla spiaggia nera vicino al faraglione (dove intravediamo qualche foca) e la ricerca delle foche in uno dei punti d'avvistamento (Illugastadir, ne vedremo davvero tante, alcune anche abbastanza vicino e ci sono anche un paio di binocoli a disposizione per vederle meglio e un quaderno dove segnare il proprio passaggio). Arriviamo quindi piuttosto tardi all'ostello, ma abbiamo comunque il tempo di buttarci a fare il bagno negli hot spot messi a disposizione prima di cena, così appariamo capra e cavoli facendoci lì la doccia, visto che nel bagno del nostro cottage sul mare ci sono solo water e lavandino.
Ci prepariamo la cena nel cottage e poi tutti a dormire.

Il fotogenico faraglione Hvitserkur a forma di troll

Impressioni
A papà Elia è piaciuto: vedere le foche nel loro habitat naturale e mangiare il puffin al ristorante.
Il museo di Glaumbaer invece niente di speciale.

A mamma Eleonora è piaciuto un po' tutto: la chiesa Víðimýrarkirkja, davvero molto ben tenuta, il ristorante Kaffi Krokur, un ambiente informale perfetto per i bambini (tanti giochi a disposizione e il menù che potevano colorare) e piatti locali molto buoni, il bellissimo cottage sul mare dell'ostello e gli hot spot a disposizione, anche quelli con vista fiordo, la roccia Hvitserkur davvero super fotogenica e la ricerca delle foche.
Non le è piaciuta tutta la strada sterrata fatta nella penisola.

L'entrata di Víðimýrarkirkja

A Serena è piaciuto: l'ostello e in particolare gli hot spot, Glaumbaer, le foche, la roccia a forma di troll e la storia del troll.
Non le è piaciuta la strada troppo stretta e la sabbia nera perché veniva nelle scarpe pulite.

A Jacopo.è piaciuto: gli hot spot dell'ostello, Glaumbaer, le foche e scrivere sul quaderno a Illugastadir.
Come al solito non gli è piaciuto camminare.

A Lorenzo è piaciuto: la sabbia nera della spiaggia di Hvitserkur, il cottage e gli hot spot all'ostello.
Non gli sono piaciute le camminate nello zaino perché voleva muoversi

Una panoramica esterna di Glaumbaer