sabato 27 ottobre 2018

Tour in camper tra Bosnia e Croazia: Sarajevo

Periodo
15 agosto 2018

Città visitate
Sarajevo

Luoghi visitati
La moschea Ferhadija, il ponte latino, la biblioteca nazionale di Sarajevo

Il tremendamente famoso holiday Inn completamente ristrutturato
Ristoranti
Shopping
Pijaca Markale (mercato centrale) di Sarajevo

Alloggi
Camp Oaza a Ilidza - Sarajevo

La piazza dei piccioni, su cui affaccia il ristorante dove ci siamo fermati per pranzo

Itinerario
Giornata dedicata interamente alla capitale bosniaca. Dopo una sveglia e una colazione fatte con estrema calma, ci avviamo a piedi verso il centro di Ildjza da dove partono i tram per il centro di Sarajevo; è una bella camminata nel verde di una ventina di minuti più altrettanti in tram fatiscenti che ricordano più l'epoca di Tito che il post guerra.
Nel tragitto verso il centro passiamo per il famoso Holiday Inn che ospitava i reporter di guerra, ora completamente ristrutturato, e ci fermiamo di fronte alla biblioteca nazionale, un altro simbolo della guerra, in quanto completamente bruciata dai serbi per cancellare il patrimonio culturale bosniaco.
Ci perdiamo poi per il centro in pieno stile arabo e ci infiliamo per sbaglio pure nella moschea durante gli orari di preghiera non consentiti ai turisti. Mentre aspettiamo il giusto orario torniamo sul fiume per una foto al ponte latino, dove la storia del mondo moderno è cambiata per sempre dopo l'assassinio dell'erede al trono austroungarico per mano di un indipendentista serbo, e poi ci fermiamo per un panino con i cevapcici, ma trovare un locale che non sia pieno e ci consenta di sederci tutti e sette non è stato facilissimo, seppure il centro sia stracolmo di posti dove assaggiarlo.

L'interno della moschea centrale di Sarajevo

Il dopo pranzo è dedicato alla moschea (la visita richiede poco tempo) e allo shopping, oltre che a due stop gastronomici, uno per un dolce tipico bosniaco che vendono per strada e l'altro in un tipico caffè. 
Verso le 17 siamo di nuovo sul tram numero tre che ci riporta a Ildjza. I bambini e la nonna sono ben cotti e siamo stati fortunati a trovare la pioggia solo al nostro rientro; per cena rimaniamo in camper sotto al tendalino, organizzando i giorni successivi in compagnia dei gatti del campeggio.

Impressioni
A papà Elia è piaciuto: il giro a Sarajevo, mix di storia e culture. Carino il giro in un tram sgangherato con le portiere che non si chiudevano mai completamente. Bellissimo il centro, che in cento metri passa dalla biblioteca nazionale alle rose di Sarajevo per poi perdersi nel dedalo di vicoletti di un souk arabeggiante. E ancora più bello il confine tra la parte musulmana e quella cristiana, una linea per terra e due mondi che si toccano senza intrecciarsi.

La biblioteca nazionale di Sarajevo

A mamma Eleonora è piaciuto: rendersi conto della distruzione che può portare la guerra, poter vedere dal vivo zone che hanno popolato i tg degli anni della preadolescenza, il mercato e comprare un po' di souvenir.
Non le è piaciuto girare per cercare un posto dove mangiare.

A Serena è piaciuto:  la moschea, comprare il velo, la cattedrale, il grande hamburger di pranzo e il tram.

A Jacopo è piaciuto:  mangiare il dolcetto che girava, la chiesa che non ci hanno fatto entrare, il tram.

A Lorenzo è piaciuto:  i tappeti della moschea, le salsicce, il tram (e dormirci sopra mamma al ritorno), il dolcetto che girava.

Le cupole del mercato coperto di Sarajevo, anche questo tristemente famoso per i massacri compiuti.

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