7 agosto 2016
Città visitate
Vik
Cascata Seljafoss, niente di particolarmente spettacolare, ma con la caratteristica di poter camminare dietro al salto dell'acqua. |
Luoghi visitati
Cascata Seljafoss (solo papà, mamma e i bimbi dalla macchina), cascata Skogafoss, Skogar Museum a Skogar e spiaggia nera Dyrhólaey a Vik
Ristoranti
Gamla Fjosid a Hvolsvöllur
Alloggi
Martina and Jon guesthouse vicino Vik
Le case dai tetti di torba dello Skogar museum, dentro perfettamente ricostruite con oggetti e mobilio antichi. |
La mattina facciamo colazione nei tavoli esterni della guesthouse con i biscotti comprati al supermercato e con il caffè e il latte messi a disposizione 24/24 per i clienti. Ce la prendiamo con calma perché abbiamo prenotato un giro nei cavalli del ranch adiacente (5000 isk per mamma, Serena e Jacopo).
Partiamo poi alla ricerca di una fattoria medievale di nome Keldur facendo il nostro primo sterrato, ma mancando la fattoria che non era per nulla segnalata, probabilmente solo al cartello d'ingresso della strada (le strade interne hanno sempre un cartello con segnalato quello che si trova).
Arriviamo stanchi e affamati ai piedi del vulcano Eyjafjöll, che ha messo in ginocchio mezza Europa nel maggio 2010, e quindi solo papà fa una passeggiata a vedere la cascata Seljafoss, dove è possibile camminare dietro l'acqua che scende, mamma invece rimane in macchina con i bimbi, mezzi addormentati.
Ci fermiamo a mangiare al Gamla Fjosid, di cui avevamo letto buone recensioni e subito dopo pranzo è la volta della cascata Skogafoss (con tanto di scalinata da 427 scalini!) e del museo adiacente.
Dopo una mezz'oretta in macchina arriviamo nei pressi di Vik e prima di andare nella nostra guesthouse ci fermiamo alla spiaggia nera Dyrhólaey per fare qualche foto.
La sera proviamo ad andare a mangiare a Vik, ma il posto segnalatoci dalla padrona di casa era stracolmo, i bambini stanchi, quindi compriamo qualcosa al supermercato e mangiamo nella guesthouse.
Impressioni
A papà Elia è piaciuto: camminare dietro la cascata Seljafoss, la corsetta prima di colazione, il paesaggio arrivati in cima a Skogafoss e lo sterrato per cercare la fattoria Keldur.
Non gli è piaciuto il vento forte che ci ha accompagnati tutta la giornata.
Skogafoss e la camminata che ne raggiunge la sommità. |
A mamma Eleonora è piaciuto: il giretto sui cavalli, la cascata Skogafoss con annessa camminata di 427 scalini e il panorama una volta arrivati in cima, le case con i tetti di torba del museo che spiegavano come si viveva una volta e i panorami che ci hanno accompagnati durante tutta la giornata.
Non le è piaciuto: perdere un'ora di tempo in una strada sterrata per poi non trovare nemmeno la fattoria!
A Serena è piaciuto: il giro sui cavalli, la scuola elementare del museo, la cascata Skogafoss e la camminata fino in cima, la guesthouse dove abbiamo dormito tutti quanti insieme (la signora aveva preparato quattro letti uno vicino all'altro!).
La passeggiata sui miti cavalli islandesi è adatta davvero a tutti. |
A Jacopo .è piaciuto: il giro sui cavalli, andare a visitare il museo e fare la foto vicinissimo alla cascata.
Non gli è piaciuto salire in cima alla cascata.
Nessun commento:
Posta un commento