mercoledì 7 settembre 2016

Islanda dodicesima tappa

Periodo
16 agosto 2016

Città visitate
Stykkisholmur


Panoramica di Stykkisholmur dalla collina dove si trova la Biblioteca dell'acqua

Luoghi visitati
Snæfellsjökull National Park, Library of water a Stykkisholmur, Bjarnarhofn shark museum a Bjarnarhöfn, Olkelda farm a Stadarstadur

Ristoranti
Guesthouse Snjofell ad Arnarstapi

Alloggi
Grundarfjordur HI hostel a Grundarfjordur

Anche in Islanda ci sono spiagge dorate come ai caraibi...

Itinerario
Ci svegliamo la mattina sperando in un miglioramento del tempo in modo da poter prendere il traghetto per l'isola Flatey, ma purtroppo il tempo rimane brutto quindi decidiamo di andare a vedere il parco nazionale del ghiacciaio che si trova nella punta della penisola.
Dopo aver passato un paio di paesini entriamo nel parco e per prima cosa ci fermiamo ad ammirare Skardsvik, una spiaggia dorata come quelle dei Caraibi, solo attorniata da alte falesie laviche e vegetazione bassa tipica islandese. Il clima poi ci fa tutto fuorché pensare di essere ai Caraibi...
Lo stop successivo è il cratere Saxholl che percorriamo a turni visto che Lorenzo se la dorme alla grossissima. Per raggiungere la cima ci sono 387 scalini da fare, il vento poi è davvero forte e una volta in cima abbiamo avuto giusto il tempo di fare un paio di foto e poi siamo subito ridiscesi.
Purtroppo il tempo ci fa saltare anche la camminata tra Arnarstapi ed Hellnar, ci limitiamo solo a pranzare nel primo paese e a fare un paio di foto al monumento a Jules Verne che si trova proprio alla fine del sentiero.

L'entrata nel porto di Stykkishlomur vista dalle vetrate della Biblioteca dell'acqua
Durante il periodo siesta post pranzo facciamo prima una sosta alla fattoria Olkelda, dove c'è una sorgente di acqua fortemente mineralizzata tanto da far diventare tutto il terreno circostante rosso di ferro, poi raggiungiamo Stykkisholmur; da dove partono i traghetti per l'isola Flatey e Brjanslaekur, la cittadina è piccola e si gira in poco tempo. Da vedere è sicuramente la Biblioteca dell'acqua che si trova in cima a una collina che domina la cittadina e il fiordo Breiðafjordur (il biglietto però si compra al museo del Vulcano che si trova dietro al porto); la sua particolarità sono le 24 colonne di acqua che rappresentano i ghiacciai islandesi, ogni colonna è riempita dall'acqua proveniente da un singolo ghiacciaio. L'effetto è davvero particolare, aumentato dalla luce del sole, che finalmente è uscito ed entra dalle grandi vetrate, e ci ha fatto rimanere lì a giocare tra le colonne per una buona mezz'ora.
Facciamo una merenda al volo sul porto con un fish&chips e poi torniamo verso casa, facendo però tappa a Bjarnarhöfn, dove una fattoria che produce il famoso hakarl, lo squalo putrefatto, ha creato un piccolo museo dove viene spiegata la storia e il processo produttivo di questa insolita ricetta; alla fine c'è anche una piccola degustazione, noi arriviamo preparati, avendolo già assaggiato in precedenza a Siglufjordur, ma non i bimbi che vogliono provare.
Dopo aver fatto un giro veloce anche all'esterno per vedere lo squalo appeso a seccare, ritorniamo verso casa, facciamo una piccola spesa e poi ci prepariamo una cena veloce prima di andare a nanna, sperando nel bel tempo la mattina successiva per la gita a Flatey.

Il cratere Saxholl, bello quanto fotogenico!

Impressioni
A papà Elia è piaciuto: la sorgente di acqua rossa perché è una cosa insolita, il museo dello squalo ben spiegato e Stykkisholmur, che è un bel paesino marittimo.

A mamma Eleonora è piaciuto: il cratere Saxholl, anche se c'era un vento fortissimo, con i 387 scalini per salire in cima, e la Biblioteca dell'acqua a Stykkisholmur, davvero suggestiva e in un'ottima posizione.
Non le è piaciuto: il museo dello squalo, un po' troppo caro per quello che offre da vedere (tanti animali imbalsamati, una barca e qualche attrezzo di pesca), lo squalo che sebbene più delicato rispetto a quello assaggiato al Kaffi Krokur, fa veramente schifo (ma veramente!!!), il clima che continua a non darci tregua e l'acqua di Olkelda, era talmente tanto ferrosa che mi ha dato fastidio ai denti come se mettessi in bocca un pezzo di alluminio!

La sorgente di acqua alla fattoria Olkelda

A Serena è piaciuto: il museo dello squalo putrefatto, ma non il sapore dello squalo, la strada colorata dopo Rif e l'acqua di Olkelda.

A Jacopo è piaciuta la biblioteca, ma né lo squalo putrefatto, né l'aqua di Olkelda.

A Lorenzo è piaciuto: Stykkisholmur, in particolare la Biblioteca dell'acqua, ma non il fish&chips a merenda.

Giocare alla Biblioteca dell'acqua...

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